Lavagne interattive online

CoSketch è una lavagna interattiva online multi-utente progettata per dare la possibilità di una rapida visualizzazione e condivisione di idee. La condivisione in CoSketch è semplice: si crea una “Room”, cioè un ambiente di lavoro, in tempo reale e basta un semplice click per salvare il disegno come se fosse un’immagine da inserire (embedding) nei forum, blog, etc.
Non richiede alcun plugin o installazione, né registrazione di sorta. La condivisione avviene attraverso il semplice inserimento dell’email del destinatario, che potrà aprire l’ambiente di lavoro di riferimento in pochi secondi.

L’altra lavagna è Pixiclip. Abbiamo a disposizione una Lavagna Vuota nella quale possiamo disegnare, realizzare forme e schemi, registrare la nostra voce, digitare del testo, caricare delle immagini su cui possiamo scrivere annotazioni o sovrapporre forme.
Si può utilizzare PixiClip anche senza registrarsi, ma la registrazione consente di salvare le Video Clip che si sono realizzate e tenerle archiviate online. Il servizio è gratuito.


FlockDraw
è un’ altra lavagna interattiva.  Per utilizzare FlockDraw è sufficiente visitare il sito, fare clic sul pulsante “start disegno”, e iniziare a disegnare. È possibile incorporare quanto è stato creato con  FlockDraw in un sito web.

Infine Board800 che come le altre permette la collaborazione in tempo reale fornendo l’URL della sessione. Il lavoro può essere salvato come file PNG sul PC.

La bambina-kamikaze che non obbedì alla morte

Una storia pubblicata su Avvenire del 14 febbraio 2016, che ci fa sperare che ci si può ribellare ai portatori di morte.

Erano in tre, poco più che bambine. Le avevano lasciate davanti al campo profughi di Dikwa, nel Nordest della Nigeria, gremito da decine di migliaia di rifugiati. I terroristi di Boko Haram le avevano costrette a nascondere sotto le lunghe vesti le cinture gonfie di esplosivo. Le avevano portate lì la sera, ordinando di aspettare il mattino: nell’ora in cui migliaia di profughi sarebbero stati in fila per una ciotola di zuppa, in quel momento le tre dovevano farsi esplodere, per mietere più vittime. Deve essere stata una lunghissima notte, quella della quattordicenne di cui un lancio della Associated Press dalla Nigeria non fa il nome. Perché lei – chiamiamola A. – non voleva. Non voleva uccidere quella gente, fra cui, temeva, c’era forse anche suo padre. Allora durante la notte, tra i giacigli dei profughi, tra i pianti dei bambini e i lamenti dei vecchi, nell’odore greve della miseria, sussurrando, A. ha cercato di convincere le due compagne: non facciamolo, come si può ammazzare questi bambini, queste donne? Ma le compagne, come la stessa A., erano terrorizzate.
Che cosa avrebbero fatto loro quelli di Boko Haram, se non avessero obbedito? Qualcosa di peggio, addirittura, che morire dilaniate dall’esplosione. Sì, deve essere stata una notte interminabile quella della fanciulla che non voleva obbedire alla morte. Nel buio, nella ressa di povera gente addormentata, quel mormorio ostinato, come una preghiera. E infine il chiarore del giorno. I profughi che penosamente si mettono in fila per ricevere una razione di cibo. Le donne con l’ultimo nato in braccio, e gli altri attaccati alle gonne. Fame, sete, vestiti laceri, piedi piagati dalle marce. Migliaia in fuga da Boko Haram. Ma non sapevano che il terrore li aveva raggiunti. Era nei volti di tre ragazzine, era nei loro occhi di docili vittime e assassine. Al mattino, dal campo di Dikwa due esplosioni laceranti. E sangue ovunque, e grida di madri impazzite, e rantoli di agonizzanti. 65 morti, centinaia di feriti. Ma, la terza esplosione non c’è stata.
A. si è ribellata al suo destino, A. è scappata. Ai soldati di guardia ha consegnato la sua cintura di esplosivo. Non volevo uccidere questa gente, ha detto, non volevo rischiare di uccidere mio padre. Forse perché cercando suo padre nella folla ha ritrovato i suoi stessi occhi nelle facce di mille sconosciuti, forse per questo A. si è fermata? Nemmeno la paura della vendetta è stata più forte che quel vedere, in ogni volto, un uomo; non un nulla, non carne da macello, come pretendono i signori del terrore. All’alba, nel massacro, nel sangue, a Dikwa una bambina inerme si è fatta donna audace: riconoscendo in sé, tenace, una vita più forte della morte.
MARINA CORRADI

TodaysMeet

TodaysMeet.com è un servizio completamente gratuito per ospitare discussioni via back-channel.
Proverò a suggerirvi alcune modalità d’uso.
La mia prima volta con TodaysMeet è stata per una prima verifica su quanto gli alunni avessero compreso e appreso su alcune documenti che avevano dovuto leggere.
Ho sottoposto loro una questione inerente ai documenti oggetto del loro studio e ho aspettato le loro riflessioni e commenti.
E’ stato un susseguirsi di osservazioni, di rimandi che facevo a questo o quell’altro alunno, di commenti e commenti sui commenti…insomma, per farla breve tutti gli alunni hanno partecipato.
La cosa positiva è che si può stampare tutta la conversazione, in modo da vedere a casa, con tutta tranquillità, il contributo di ogni alunni. Attenzione, però, a stampare o conservare il link della conversazione al momento, perché con l’iscrizione gratuita la chat room non può più essere aperta una volta usciti.
Richard Byrne nel suo blog freetech4teachers, suggerisce altre modalità d’uso di questo servizio:
– per una discussione in tempo reale durante una visione in aula di un video
– come strumento per un veloce sondaggio
– come forum per gli studenti.
Una volta che il docente ha creato la room, cioè l’ambiente in cui si può scrivere, per accedere non è richiesto l’indirizzo email.Questo ovviamente può essere un rischio perché l’alunno potrebbe entrare nella chat con il nome di un altro.
Come sempre, questi strumenti vanno usati con tutti gli accorgimenti possibili e con quelle classi che ci danno un minimo di garanzia di serietà e affidabilità.
Anche se è possibile rendere la chat disponibile per diverso tempo (da un’ora a un mese) io preferisco che gli alunni vi accedano solo per il tempo strettamente necessario, per cui il tutto va svolto in classe.

Siate come Frassati!

Papa Francesco rivolge ai giovani una proposta e un invito particolare: “siate come Frassati!” e indica loro un coetaneo. Le reliquie di Pier Giorgio Frassati saranno portate a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Pier Giorgio Frassati era un giovane pieno di fascino. Ben quattro papi hanno riconosciuto in lui un esempio da proporre ai giovani. Questo laureando del Politecnico di Torino testimonia che la santità è possibile per tutti, in ogni età, vivendo la vita quotidiana nell’ambiente in cui si è cresciuti.
Pier Giorgio, appassionato della montagna, con l’allegria e la sua vita attirava i suoi coetanei; l’amicizia per lui era un dono preziosissimo; tuttavia i poveri, i bisognosi, gli ammalati, erano la sua principale preoccupazione; assistendoli fu contaggiato e la paralisi infantile lo portò alla morte, all’età di soli 24 anni.
Papa Francesco nel suo messaggio per la GMG di Cracovia, che ha come tema la beatitudine della misericordia. raccomanda ai giovani di imitare Frassati: “Vorrei suggerirvi come concretamente possiamo essere strumento di questa stessa misericordia verso il nostro prossimo – scrive Papa Francesco – […]. Pier Giorgio era un giovane che aveva capito cosa vuol dire avere un cuore misericordioso, sensibile ai più bisognosi. A loro dava molto più di cose materiali: dava sé stesso, spendeva tempo, parole, era un buon ascoltatore. Serviva i poveri con grande discrezione, non mettendosi mai in mostra. […]. Pensate che un giorno prima della sua morte, gravemente ammalato, dava disposizioni su come aiutare i suoi amici disagiati. […] “
Anche Papa Benedetto XVI portava l’attenzione dei giovani verso il beato Frassati. Nell’omelia prima della GMG del 2011, che si svolgevano in tutte le diocesi del mondo, egli propose l’esempio di Pier Giorgio come un giovane pieno di gioia malgrado le prove e i dolori che sperimentava. “La sua esistenza […]fu consumata, con serenità e gioia, nel servizio appassionato a Cristo e ai fratelli. Giovane come voi visse con grande impegno la sua formazione cristiana e diede la sua testimonianza di fede, semplice ed efficace. Un ragazzo affascinato dalla bellezza del Vangelo delle Beatitudini, che sperimentò tutta la gioia di essere amico di Cristo, di seguirlo, di sentirsi in modo vivo parte della Chiesa. Cari giovani, abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! “Vivere e non vivacchiare” ripeteva il beato Pier Giorgio Frassati!”.
In un altro discorso nel dicembre del 1912, Benedetto XVI ha perfino invitato a leggere una sua biografia: “il beato Pier Giorgio ci mostra che essere cristiani significa amare la vita, amare la natura, ma soprattutto amare il prossimo.” (17 Dicembre 2012)

Il fatto è che la vita di Pier Giorgio suscitava grande richiamo ancora molto prima che egli fosse proclamato beato dalla Chiesa. Mons. Giambattista Montini, futuro Papa Paolo VI, scriveva che alla domanda che si pongono i giovani: “Come essere cristiani ed essere moderni? Frassati risponde con la sua vita.”

Giovanni Paolo II, senza aspettare la sua beatificazione, ancora come Card. Wojtyla nel 1977 indicava Frassati come patrono della gioventù chiamandolo “L’uomo delle otto beatitudini”; e continuava dicendo nel suo discorso alla gioventù universitaria di Cracovia: “era sorprendente la sua sensibilità verso l’uomo povero, verso i bisognosi, i malati. Forse questo è un appello particolare, una sfida al clima della nostra generazione e dei nostri tempi, tempi minacciati dall’insensibilità”. Più tardi come Papa ha pure ammesso: “anch’io nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana.” Egli ha perfino affidato i giovani a Frassati; nel 2001 a quelli che portavano e seguivano la croce della GMG, Giovanni Paolo II rivolse un appello appassionato: “cercate di conoscerlo! A lui affido il vostro messaggio missionario”.
 Secondo una nipote del beato Frassati, non è per caso che le Beatitudini sono state scelte come tema proprio per la GMG di Cracovia e che le sue reliquie vi siano presenti. “Si vede che San Giovanni Paolo vuole vicino a sé quello che proprio lì, nella sua Cracovia, egli nominò “l’Uomo delle Otto Beatitudini“, per farsi aiutare nel trasmettere ai giovani di tutto il mondo che la santità è possibile per tutti e che solo la rivoluzione della Carità può accendere nel cuore degli uomini la speranza di un futuro migliore.”
FONTE: http://www.krakow2016.com/

No ai voti, sì alla collaborazione

In tempo di scrutini vale la pena pensare la scuola in modo diverso.
Da Popotus di martedì 26 gennaio:

«[…] Care bambine, cari bambini, tra pochi giorni finisce il primo quadrimestre e presto arriveranno le pagelle. Siete un po’ in ansia di sapere com’è andata?
Sicuramente sapete già com’è andata da voi stessi ma sentite il bisogno di confrontarvi con il giudizio dei vostri insegnanti di cui avete fiducia e sapete che sanno riconoscere se il vostro percorso è stato positivo e se c’è qualcosa da migliorare. Ciò che vi preoccupa forse è il confronto con i vostri compagni, quanti nove o dieci in più ha il mio vicino di banco o quanti sgraditi “sei” ho che gli altri non hanno…
Vi do allora un piccolo suggerimento: chiedete ai vostri genitori di leggere loro la pagella e, senza svelarvi i voti, dirvi solo dove siete stati bravi e dove c’è qualcosa da migliorare; poi andate dal vostro insegnante, ditegli che volete migliorare e fatevi dare dei consigli per studiare meglio. L’arrivo della pagella in fondo non è un momento di competizione ma un’occasione per cercare di migliorare e mettere a frutto tutti i propri doni e capacità. Vi sentirete più tranquilli e crescerà in voi la voglia di apprendere e con questa anche i risultati scolastici e la voglia di andare a scuola la mattina.

Nella Scuola del Gratuito insieme alla pagella con i voti, che leggono solo i genitori, diamo una lettera personale diversa per ogni allievo dove ci sono scritte tante cose che servono a crescere. Questa ad esempio è la lettera scritta a Mario: «Caro Mario, sei simpatico, allegro, vivace e curioso.
Ti piace moltissimo la matematica e si vede: sei velocissimo nei calcoli, nelle operazioni, nelle tabelline e intuisci con facilità anche concetti difficili. In generale mi sembra che tu venga a scuola più volentieri dell’anno scorso e sei più attento e concentrato. Leggi bene in generale anche se fai un po’ fatica con la punteggiatura, ma sei molto migliorato da quando fai i tuoi esercizi. Sei più autonomo e termini il tuo lavoro nei tempi stabiliti. Con i compagni sei sempre corretto, sai ascoltare, accogliere e sei tollerante nelle tensioni che e a volte capitano in classe. Sai lavorare in gruppo e aiutare anche chi è in difficoltà. Mi piacerebbe che intervenissi di più, che esprimessi il tuo pensiero. Provaci per favore e non ti preoccupare di sbagliare, perché sbagliare serve a migliorare».
Cosa ne dite, piacerebbe anche a voi ricevere una pagella così nei prossimi giorni? Può servire secondo voi a imparare meglio e venire a scuola più sereni? […]
Il maestro Ferdinando»

Cliccando sull’immagine potrete scaricare alcuni esempi di lettere che nella Scuola del Gratuito vengono consegnate insieme alle pagelle.