Dona un neurone a un hater

Ho scoperto una parola nuova: hater.
Così è chiamato chi esprime odio nei confronti di un determinato soggetto in spazi di discussione pubblica, in particolare in quelli presenti nel World Wide Web, come i forum e siti come YouTube.

Purtroppo, se questo è il significato, devo dire di essermi imbattuta in qualche hater: a volte persone insospettabili che scatenano i loro istinti più biechi proprio nei social diffamando, o sputando veleno, a destra e a manca.
Quella che una volta era la pessima abitudine al pettegolezzo, alla maldicenza o all’insulto, è dal web elevata all’ennesima potenza, con effetti collaterali deprecabilissimi, come la traccia che rimane nella rete praticamente per sempre e la vastità del pubblico raggiunto. E’ chiaro che quando il web diventa un luogo dove seminare odio verso qualcuno, ci può stare qualche – perdonate l’espressione – altro imbecille (perché il primo è l’hater), che potrebbe sentirsi chiamato a compiere chissà quali azioni ai danni del soggetto preso di mira.

La scoperta di questa nuova parola è legata ad una notizia di qualche giorno fa: Bebe Vio è stata insultata e minacciata su Facebook. Vi rendete conto? Una campionessa paralimpica, testimone di coraggio e di tenacia, viene presa di mira e minacciata in una pagina creata appositamente per questo!
Ma cosa c’è nel cervello di queste persone? O meglio, cosa non c’è?!!!
In modo spiritoso e intelligente, ce lo dice proprio Bebe con Alessandro Cattelan.

Cos’è la Chiesa?

La parola “Chiesa” [“ekklesìa”, dal greco “ek-kalein”, chiamare fuori] significa “convocazione”. Designa assemblee del popolo [At 19,39], generalmente di carattere religioso. È il termine frequentemente usato nell’Antico Testamento greco per indicare l’assemblea del popolo eletto riunita davanti a Dio, soprattutto l’assemblea del Sinai, dove Israele ricevette la Legge e fu costituito da Dio come suo popolo santo [Es 19].
Definendosi “Chiesa”, la prima comunità di coloro che credevano in Cristo si riconosce erede di quell’assemblea. In essa, Dio “convoca” il suo Popolo da tutti i confini della terra. Il termine “Kyriaké”, da cui sono derivati “Church”, “Kirche”, significa “colei che appartiene al Signore” (CCC 751).
In senso ampio il termine Chiesa include tutta l’umanità di tutti i tempi: tutti, infatti, siamo chiamati a far parte di questa comunità (Lumen Gentium, 9: In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (cfr. At 10,35). Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità).
Non dobbiamo quindi pensare alla Chiesa come a una semplice istituzione, o a qualcosa che non ci riguardi.
La Chiesa è una iniziativa di Dio che si rivela nella storia, cominciando da Abramo per arrivare a Gesù, per rivelare e spiegarci il Suo amore per l’umanità.
A tal proposito vi propongo le parole di Papa Francesco nell’udienza del 18 giugno del 2014:

Ma allora, perché Dio vuole la Chiesa? Perché non desidera redimerci singolarmente, ma tutti insieme, e vuole fare di tutta l’umanità il proprio popolo. L’essere umano, nel progetto di Dio, non è fatto per l’individualismo. Dio stesso non è a-sociale, ma Trinità, ovvero una comunione inserita in un eterno scambio di amore. In base al modello divino anche l’uomo è orientato alla relazione, allo scambio, alla partecipazione e all’amore (vedere Youcat, nn 121-122) e in questa relazione (con Dio e con gli altri), realizza la propria umanità.

Percorso di apprendimento per i miei alunni del liceo sportivo

Inserisco le slide che illustrano il nuovo percorso di apprendimento per le mie prime tre classi del
liceo scientifico sportivo.

1LSS

2LSS

3LSS