Per quanto sta in te

Penso di poter dedicare le parole di questa poesia ai miei studenti della scuola superiore. 

Lo sento come un invito accorato a non sprecare la propria vita nella ricerca affannosa del consenso degli altri o al lasciarsi andare di fronte agli insuccessi. La vita ci diventa estranea quando rinunciamo alla ricerca di ciò che veramente ci rende felici per accontentarci di momenti fugaci, di sballi estremi. La vita non è mai abbastanza, perché il nostro orizzonte va oltre.

Il decalogo alla rovescia per fallire in questo anno scolastico

Un preside alcuni anni fa indirizzò questi consigli ai suoi studenti:

1 Considerate sempre i docenti vostri nemici
2 Durante le noiose ore di lezione, usate il vostro smartphone
3 Siccome la scuola è lunga, prendetevela con comodo, prendetevi pure qualche minuto in più al mattino, qualche minuto in più all’intervallo
4 Studiate solo il giorno prima delle verifiche, due se volete esagerare, e se poi non siete pronti, state a casa
5 Evitate di fare i compiti a casa, fior di pedagogisti vi dicono che sono inutili, tutt’al più copiateli la mattina stessa
6 Durante le verifiche copiate le risposte: è più semplice che rimettersi a studiare da capo tutte le volte
7 Non accettate voti e consegne, trattate fino allo sfinimento o vostro o dei prof
8 Cercate di evitare il più possibile i colloqui dei vostri genitori con i prof: tanto, si sa, non si capiscono
9 Fin da subito togliete valore al registro elettronico (non è aggiornato, non funziona, i prof non lo sanno usare…)
10 …e soprattutto, quando non sapete più cosa dire, urlate: “Adesso vado dal preside”

Bello, direte voi. Finalmente uno che ci capisce….
Però, ATTENZIONE! Ho dimenticato di dirvi che questo decalogo “alla rovescia” era accompagnato dalla seguente avvertenza:

«Se lo seguirete non farete fallire la scuola. Fallirete voi».

PS: il preside in questione si chiamava Maurizio Lazzarini (è morto alla fine di questo agosto).
Io spero che la sua provocazione possa pungolarvi e farvi riflettere su ciò che  vale la pena fare per riuscire a scuola e nella vita.
Meditate gente, meditate!

Anime viaggianti

Eccoci. Inizia un nuovo anno scolastico.
Come ogni settembre, da trenta anni a questa parte, incontrerò classi nuove e rivedrò “vecchi” alunni. Come ad inizio di ogni anno, mi troverò a ricordare agli studenti il perché staremo insieme e cercherò di far percepire quanto ognuno di loro sia importante, perché questo nostro incontrarci non è a caso e dovrebbe diventare occasione di crescita umana per tutti noi.
Crescere umanamente: questo è il compito che abbiamo, ed il mondo oggi come ieri ha bisogno di uomini e donne che siano espressione di un’umanità bella e vera.
Siamo, come dice una canzone, anime viaggianti in cerca di ideali, perché, come scriveva Dante, siamo nati per la virtù e la conoscenza.
Certamente questo viaggio verso la riuscita umana è faticoso perché (ricordo ancora i versi di questa canzone) i nostri cuori non sono pienamente liberi, ma prigionieri. Di che? Qui la canzone rimane sul vago, ma posso immaginare, come lo immaginate senz’altro anche voi, quali siano le catene che ci imprigionano, che ci portano a non essere liberi veramente ma ad assumere comportamenti spesso ridicoli e disarmanti.
Un altro mondo è possibile, sentiamo dire in questa misteriosa canzone. E di questo mondo “altro” noi tutti sentiamo il desiderio. Pensate: niente più guerre, odio, povertà.
Siamo anime viaggianti perché sentiamo che la vita è un cammino verso una pienezza che ancora non ci appartiene ma che può diventare nostra. Per questo dobbiamo interrogarci ed evitare di incamminarci in avventure che non portano da nessuna parte.
Questo viaggio alla ricerca di noi stessi e del senso da dare alla vita lo faremo anche attraverso tante testimonianze di coloro che, prendendo spunto da un libro che ho letto questa estate, definirei “avventurieri dell’eterno”.
Un altro mondo possibile c’è e lo sto cercando insieme a te, anzi insieme a voi.
Buon principio a tutti noi.
 Ah, dimenticavo. Se volete ascoltare la canzone a cui ho fatto riferimento, cliccate sull’immagine.