Nel progetto di vita che quest’uomo si era dato mancava la cifra più significativa: che la vita non gli apparteneva, che il tempo gli poteva essere improvvisamente sottratto, che lui stesso – cioè, la sua anima – apparteneva ad un altro, che i suoi beni non lo avrebbero accompagnato all’ultimo viaggio e non gli avrebbero dato sollievo nell’ultimo giudizio.
L’uomo ricco viene definito stolto perché non ragionava sulle dimensioni profonde dell’esistenza, perché altrimenti avrebbe capito che non è il possesso delle cose lo scopo della vita.
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Rembrandt, “La parabola del ricco stolto”, ovvero “Il cambiavalute” |
La proposta didattica su questo brano è quella di realizzare una carta, tipo quella dei famosi Yugioh, per tracciare un profilo del ricco della parabola e per spiegare perché Gesù lo definisce “stolto”. Per realizzare la carta si può andare al sito readwritethink.org.
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