Il valore del corpo

Nei secoli è prevalsa nel cristianesimo una visione ostile al corpo.
Eppure il cristianesimo è la religione che afferma che Dio si è incarnato, che è risorto e che la resurrezione della carne è il “destino” che Dio ha pensato per noi.
Brice Olivier, domenicano e critico d’arte che ha scritto un libro che parla della visione cristiana del corpo (Non avere paura del corpo, edito in Italia da Qiqajon) sottolinea che la carne «è il nostro essere in pienezza e non deve essere considerata una realtà miserevole, ma il luogo benedetto della nostra vita, già fin d’ora». In poche parole, non dobbiamo aver paura di abitare il nostro corpo, tutto il nostro corpo, anche perché questa accettazione è la base di partenza per l’incontro con l’altro: «La mia solidarietà di carne con l’umanità fa di me il fratello di ogni altro che incrocio, che diventa mio prossimo». Nella Bibbia l’uomo viene designato sia come “carne animata” che come “anima vivente”, dunque «l’uomo – ha scritto Olivier Clément – non ha un’anima, egli è un’anima vivente; non ha una carne, è carne animata». (tratto da Avvenire del 17/07/2018)
La ricerca di Dio risulta inutile se prescinde da questo aspetto carnale dell’essere umano.
La sessualità stessa non è qualcosa di cui il cristianesimo deve aver paura, perché è dono di Dio. La virtù della castità non è mortificazione del corpo, ma invito a vivere le nostre relazioni nella limpidezza e nel rispetto. Dice Brice Olivier: «Se acconsento a relazioni di potere, di dominio o di manipolazione non sono casto, così come non lo sono in tutto quello che può diventare accumulo o compensazione: l’alcool, il cibo, la televisione, la lettura, internet, eccetera». La castità, insomma, è la dimensione del non possesso, del distacco dalle cose, senza censurare la nostra carnalità.
Il corpo è un valore, quindi. Di fronte ai tanti corpi sbandierati nelle pubblicità o ai corpi martoriati dalla fame, dalla guerra, dalla violenza, sembra che non lo sia più. Non è neanche una cosa da usare, consumare, scartare.
Di fronte alla cosificazione dell’umano, il messaggio del Vangelo continua ad essere bello, perché glorificando Dio glorifica l’uomo nella sua interezza, anima e corpo.

LearningApps come alternativa a Padlet

Nella disperata 🙂 ricerca di una valida alternativa a Padlet (che è diventato a pagamento) mi sono imbattuta in una delle funzioni messe a disposizione da LearningApps.
LearningApps è un sito per creare quiz e compiti. E’intuitivo, semplice e gratuito.
Io l’ho già utilizzato per costruire giochi  da proporre online ai ragazzi, ma non avevo mai pensato alle funzioni che sono messe a disposizione da questa piattaforma.
Certo, padlet è padlet, ma con un po’ di inventiva si possono aggirare le limitazioni di post-it,  una delle funzione messe a disposizione da LearingsApp che più si avvicina al muro virtuale di padlet.
Una volta creata la pagina e comunicato il link agli alunni, i ragazzi possono inserire note di testo, immagini, audio e video. Non è prevista la possibilità di inserire file, ma si potrebbe risolvere l’inghippo inserendo il link del documento salvato nel proprio drive.
Vi lascio un tutorial che ho creato per guidarvi all’utilizzo di questa funzione.

Guida all’uso di post-it

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Il potere dell’empatia

Ricordate quando abbiamo parlato a scuola del bullismo?
Una delle parole che ho citato più volte è stata empatia. Il bullo, dicevo, non sa stare nella relazione, non comprende il dolore dell’altro. In sintesi, ha un deficit nell’empatia.
Qual è la definizione di questa parola? Etimologicamente il termine proviene dalla combinazione di due parole greche: en che vuol dire dentro e pathos che significa sentimento. Quindi l’empatia è la capacità di comprendere gli stati d’animo o i sentimenti di un’altra persona, di sapersi, insomma,  mettere nei panni degli altri. Un bullo in effetti fa fatica a comprendere gli stati d’animo altrui. Se per lui fosse facile farlo non credo che continuerebbe a comportarsi in quel modo.
Questo video vi aiuta a capire cos’è l’empatia e quale potere abbia nei confronti degli altri.
Proprio qualche giorno fa abbiamo sentito del salvataggio di quei bambini e ragazzi di una squadra di calcio e del loro allenatore rimasti intrappolati in una grotta. Abbiamo gioito tutti con loro usciti dalla caverna, come nei giorni precedenti ci siamo sentiti vicini a quei giovani e alle loro famiglie. Questa è empatia.
E avete sicuramente sentito parlare della gara di solidarietà che ne era generata, con offerte di aiuto da varie parti del mondo. Questo è il potere dell’empatia.
Peccato che facciamo funzionare l’empatia a singhiozzo.
Peccato che ci dimentichiamo di tanti altri bambini e ragazzi, intrappolati in altre caverne che sono la miseria e le guerre.

Comunicare la fede, oggi

Vi lascio un video. Non pensate subito ad una parodia.
Se avete la curiosità e la pazienza di vederlo tutto, scoprirete che si possono comunicare le verità di fede, anche quelle più complicate, con un linguaggio più chiaro e comprensibile.
Cliccate sull’immagine.

 

Progettare per competenze: il racconto dell’a.s. 2017/2018

Propongo il lavoro realizzato nell’anno scolastico che si è appena concluso.

Ho cercato di coniugare le competenze europee con la proposta didattica di religione. 
Anche se c’è chi si ostina a ritenere la presenza della religione a scuola come un male da estirpare, io credo nel contributo dell’irc alla formazione di un cittadino maturo e consapevole. 
Come più volte noi insegnanti di religione abbiamo sostenuto e sosteniamo, non si tratta di indottrinamento né di imposizione di una visione poco rispettosa degli altrui valori.
Proprio ad avvalorare quanto sostengo, presento le proposte didattiche dell’a.s. 2017/2018.
Cliccare sull’immagine.