Per cominciare

Ispirata dal libro di S. Rossi, Menti critiche, cuori intelligenti. Educare alla cittadinanza con 40 card dell’empatia, Pearson 2020, ho pensato di introdurre il nuovo anno scolastico proponendo, attraverso un’immagine ed una storia, alcune parole su cui riflettere. Queste parole faranno da cornice ai percorsi che verranno costruiti per le diverse classi.

“Fare scuola” non è, parafrasando Plutarco, riempire le teste, ma accendere fuochi. Impresa ardua, che non riguarda solo il docente, ma anche l’alunno, perché per appassionarsi non basta un bravo trascinatore, ma è necessaria anche la disponibilità ad aprirsi alla passione. La noia, di cui a volte siamo vittime, è frutto di una rinuncia a ricercare dentro (soprattutto) e fuori di noi quel qualcosa che può “accenderci”. La rinuncia molte volte, se non sempre, è conseguenza della paura di rimanere delusi, di soffrire, di “faticare”. E invece c’è bisogno di scuotersi, di accettare le pro-vocazioni, di incominciare a incamminarsi per una “strada” (la proposta dell’insegnante) di cui può non essere chiara la meta. 
Vorrei dire ai ragazzi proprio questo: 
può valer la pena fidarsi del prof, perché la sua passione può aprirvi la possibilità di comprendere la vostra passione. Ma se chiudete la porta non c’è possibilità di entrare 😥.
 
La prima immagine è collegata alla parola Resilienza.
 
 
Quest’altra immagine l’ho collegata alla parola Diversità.
 
 
La parola Deumanizzazione è introdotta da questa.
 
 
Per Senso di comunità proporrò invece questa.
 
 
La riflessione sull’amore per il sapere è a partire da questa immagine.
 
 
Ogni classe avrà la sua immagine con la sua parola, anche se, pensando al particolare momento che stanno vivendo, a tutte le classi prime proporrò la parola Resilienza. 
All’immagine segue, dopo un primo scambio di idee, un aforisma ed una serie di domande per la riflessione. Ho pensato, seguendo lo stile del testo di cui vi parlavo, di aggiungere una breve storia e di lasciare poi gli alunni liberi di esprimere le conclusioni a cui sono arrivati nella modalità che preferiscono. 
 
 
 
 

 


 

 


 

Il lavoro riprogettato per le seconde medie

Anche i meno attenti avranno senz’altro sentito parlare di DaD, cioè Didattica a Distanza. Vorrei che più che a distanza questa fosse una didattica di prossimità, nel senso che facesse sentire agli alunni che teniamo a loro e che ci mancano, ma so che non è stato facile garantire equilibrio tra le esigenze che sono tipiche della scuola e il clima emotivo che non è certamente favorevole. Se non ci fosse stata però la mobilitazione dei docenti che, anche a dispetto dell’età o delle attitudini personali, si sono messi in gioco, i nostri studenti non avrebbe avuto nulla in alternativa. Che i genitori abbiano pazienza e siano indulgenti verso i docenti e che i proff ne abbiano altrettanta verso gli alunni e le famiglie.
Anch’io come tutti i colleghi, di religione e non, ho cercato di adattare il lavoro alla nuova situazione. Già avevo postato qualcosa per le prime, ora è la volta delle classi seconde.
Cliccando sull’immagine potete seguire come ho reimpostato quanto già avevamo cominciato prima che entrassimo nell’emergenza.



Condividi?

Ormai siamo sempre più connessi. Utilizziamo con naturalezza i social e con altrettanta naturalezza mettiamo like e condividiamo. Non tutto quello che condividiamo è però condivisibile. A volte, purtroppo molte volte, i social diffondono notizie false e si fanno diffusori di odio. È necessario prendere allora coscienza che ci vuole responsabilità nell’utilizzo di questi canali di comunicazione. In questo percorso di apprendimento ci lasceremo accompagnare dall’evangelista Luca che, come leggiamo nel prologo dei due libri della Bibbia che gli sono attribuiti, ha sentito la responsabilità di diffondere una bella notizia. La risurrezione di Gesù è stato il messaggio più nuovo e pieno di speranza che l’umanità abbia mai conosciuto.
Dall’accoglimento di questo messaggio anche le relazioni umane possono venire trasformate. Scopriremo quindi il modo nuovo con cui coloro che accolsero il messaggio di Gesù, aiutati dall’azione dello Spirito Santo, cercarono di vivere le relazioni tra loro.
Cliccando sull’immagine sarà possibile accedere al materiale proposto.


Classe seconda: Incontrare l’altro. Quando si è capaci di andare oltre le apparenze e i pregiudizi o di dominare sull’altro

Quanti incontri nella nostra vita! A volte belli, altre volte meno. Alla vostra età sentite la necessità di cercare nuovi amici, di aprirvi agli altri e, nello stesso tempo, vi chiedete se sarete accettati, se potrete rimanere delusi e feriti. Con questa proposta cercheremo di analizzare il nostro modo di relazionarci agli altri confrontandoci con lo stile di Gesù che scopriremo attraverso l’analisi di alcuni passi dei Vangeli. Rifletteremo anche, sempre con l’aiuto di brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, sullo stile che permette l’incontro, per arrivare a confrontarci su un problema molto attuale come quello dell’immigrazione che ci costringe a dover fare i conti proprio con i pregiudizi e l’accoglienza del diverso.
In sintesi, questa proposta ci aiuterà a
• Cogliere lo stile di incontro di Gesù attraverso l’analisi di alcuni passi del Vangelo
• Acquisire consapevolezza che il vero incontro, quello cioè che fa crescere le persone, richiede la capacità di andare oltre i pregiudizi e le apparenze o la pretesa di dominio sull’altro
• Confrontarci sul tema dell’immigrazione attraverso la lettura di alcuni passi del Magistero
Nell’immagine una sintesi di questo percorso. Cliccandoci sopra potete accedere al materiale utile per questo percorso.

Dialogare: la proposta per la classe seconda

Sarà con molta probabilità l’ultima proposta di questo anno scolastico per le classi seconde.
Siamo partiti dal verbo “incontrare” per approfondire la figura di Gesù e per confrontarci con il suo stile comunicativo. Abbiamo proseguito con il verbo “condividere” che ci ha permesso non solo di conoscere la prima comunità cristiana, la figura di Luca e passi di alcune lettere di san Paolo, ma anche di riflettere sul nostro modo di utilizzare i social. Ora è la volta del verbo “dialogare”. Cliccando sull’immagine verrete indirizzati alla solita lavagna linoit con le proposte utili al percorso didattico.

L’evangelista Luca e l’uso consapevole dei social

Avreste mai pensato che Luca, l’evangelista e l’autore degli Atti degli Apostoli, potrebbe farci da guida ad un uso consapevole dei social?

Proprio quando avevo pensato di introdurre gli alunni delle classi seconde medie al Libro degli Atti degli Apostoli e alla conoscenza della vita della prima comunità cristiana, è accaduta la tragedia che si è consumata in una discoteca in provincia di Ancona. Tutti siamo rimasti sconvolti per quelle vite perse in una serata che doveva essere di allegria. Molti come me sono venuti anche a scoprire l’esistenza di un mondo musicale che affascina i nostri ragazzi ma che non si fa certo scrupolo di diffondere messaggi tutt’altro che edificanti.
In quei giorni postavo proprio una riflessione sui rischi di una condivisione poco critica e avveduta che permette a vari personaggi, dal dubbio talento, se non quello di utilizzare furbescamente il richiamo del proibito, di acquisire notorietà. Ma Luca, l’evangelista, in tutto questo che c’entra❓
Mentre costruivo una breve presentazione di questo personaggio mi si è accesa la lampadina.💡
Luca si preoccupa di non diffondere fake news e nei due prologhi (Vangelo e Atti) ce lo fa capire chiaramente.
Cliccando sul link potete vedere il video che avevo preparato per i ragazzi.

 

Avrete sicuramente notato che Luca ci tiene a precisare che ha fatto ricerche accurate🔍 e che ci sono testimoni dei fatti che riguardano Gesù. In sintesi, rivolgendosi a Teofilo, lo rassicura della solidità degli insegnamenti che ha ricevuto, perché il Vangelo è una cosa seria. Per questo Luca, che non è stato testimone oculare, ha fatto ricerche, verificato informazioni, ha proceduto insomma alla stesura tanto del Vangelo che degli Atti evitando quella che, oggi potremmo definire, diffusione di fake news.
Procediamo anche noi così? Abbiamo lo stesso rispetto mostrato da Luca nel diffondere le notizie, commenti e like? 😳
Il caso ha poi voluto che ci fosse un altro Luca, di tutt’altra pasta e di tutt’altre intenzioni, che ci facesse vedere i danni delle condivisioni a raffica e dei like dissennati. Luca, «l’uomo taggo», è stato il personaggio che ci ha permesso di confrontare i buoni e i cattivi comportamenti nei social.
Ecco il video.

Avevo intenzione di aiutare i ragazzi a riflettere anche su un altro aspetto che, purtroppo, si associa all’uso poco critico e dissennato dei social: gli haters, i portatori d’odio😢. Sembra che, dietro lo schermo si scatenino gli istinti più biechi e si apra una sorta di gara a colpire chi è più in difficoltà. E’ successo anche a Bebe Bio, che è stata però capace di rispondere in modo ironico ai suoi denigratori.

🏋️ Non è da tutti essere così forti da farsi beffe di chi ti aggredisce con le parole. Le storie di Amanda Todd e Carolina Picchio sono purtroppo l’emblema di chi non ce la fa a ribellarsi in modo sano e costruttivo a chi calpesta la tua dignità via social. Ma Luca cosa può dirci su questo?

Direttamente nulla. Viveva in un’epoca molto lontana da noi. Eppure anche i primi cristiani sono stati denigrati e accusati delle peggiori cose. E’ lo stesso Luca a raccontarci del primo martire della storia della Chiesa, santo Stefano.
Il nostro Luca, però, mi offre un altro interessante spunto di riflessione 🤔.
Nell’atto di iscrizione ad un corso online, proprio sull’educazione digitale, ho sottoscritto quello che è definito Honour Code. Tra gli impegni assunti mi è piaciuto che ci fosse scritto l’invito a mostrare “buon gusto” nello scambio. Oserei aggiungere anche qualcosa di più: nella rete dovremmo impegnarci a diffondere belle notizie, non tutto quello che contribuisce a incrementare rabbia e malcontento.

Luca ha affidato agli Atti degli Apostoli il racconto di quello che, per stupire gli alunni e renderli più attenti, ho definito il primo twitter multilingue della storia della Chiesa.

Immaginatevi il twitter scritto nelle lingue allora conosciute (ebraico, aramaico, greco, latino….)

Le emoji del fuoco e del vento ricordano la discesa dello Spirito Santo. Il vento indica la forza e la sorpresa dell’intervento di Dio; il fuoco è come quello del Sinai per Mosè: brucia, scalda ma non distrugge. E’ così che Luca ci ha raccontato la Pentecoste.
Potete negare che si tratti di una bella notizia? La morte è sconfitta, le promesse del Dio di Israele si sono realizzate…
Quando siamo sui social ci sentiamo di contribuire a diffondere notizie belle, positive, che non offendono ma, al contrario, danno energia e forza per contribuire ad un mondo più umano?😇
Questo è in sintesi il racconto di un’esperienza di apprendimento proposta agli alunni. Li ho visti interessati e partecipi. Speriamo che abbiamo anche imparato qualcosa! 😉

Le virtù, un’infografica

Cosa ci vuole perché un gruppo “funzioni” bene?
Per rispondere a questa domanda ho proposto agli studenti delle classi seconde (su suggerimento del nostro libro di testo) l’analisi dell’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti.

 
 

Ho fatto notare ai ragazzi che nel quadro sono rappresentate le 4 virtù cardinali e le 3 virtù teologali.
Per aiutare gli alunni a ricordare cosa sono queste virtù, ho pensato di tradurre in italiano un’infografica che ho trovato in questo sito https://www.looktohimandberadiant.com/
Ecco il risultato.