NESSUNO SI SALVA DA SOLO
Venerdì 20 marzo del 2020, in una piazza San Pietro incredibilmente vuota, papa Francesco pregava Dio perché ci aiutasse contro la pandemia.
In quell’occasione, richiamando l’immagine degli apostoli nella tempesta, ci ricordava che non potevano andare ciascuno per conto proprio, ma che solo insieme potevano farcela, perché “Nessuno si salva da solo”.
Non so che ne pensiate voi, ma a me sembra che invece di aprirci agli altri ci siamo chiusi in noi stessi, o meglio, il post covid ci ha reso affamati di vita e di relazioni che tendiamo a vivere, però, nella frenesia e nella superficialità. Fondamentalmente, pur cercando di stare con gli altri, siamo concentrati solo su noi stessi e sull’appagamento dei nostri bisogni. Ho l’impressione (condivisa con molti colleghi) che sempre di più siano gli alunni che fanno tanta difficoltà a comprendere gli stati d’animo degli altri, a regolare i propri comportamenti a seconda del contesto e dei momenti, a sostenere il confronto con un no o con un’opinione che contrasta con la propria, o anche a chiedere aiuto senza dover immancabilmente accusare gli altri del proprio malessere.
Vogliamo parlare anche dei genitori? La fragilità dei figli è sempre colpa della Scuola, con la quale non è possibile collaborare, ma alla quale invece si rivolge la pretesa che non crei problemi e si adegui agli orari, agli svaghi e agli impegni familiari. Ma questo è un altro discorso😉.
Con gli studenti di prima media ho creato una caccia al tesoro sulla Bibbia (che ho inserita in un post precedente) che, tra i vari giochi e proposte di attività ne conteneva una che portava proprio alla costruzione della frase “Nessuno si salva da solo”. Ma cosa c’entra questa frase con la Bibbia?
Gregorio Magno definì la Bibbia come una lettera d’amore che Dio ha scritto a noi esseri umani per aiutarci a comprendere il senso di noi stessi, della vita, della ricerca di felicità. La Bibbia non è tanto un libro che racconta la storia di Dio, ma casomai la storia di un Dio che le fa tutte (perdonate l’espressione) per entrare in relazione con noi, perché, come dice la Dei Verbum, Egli vuole renderci partecipi della sua vita divina. La Bibbia allora ci presenta la storia umana come manifestazione della volontà salvifica di Dio, che ci coinvolge tutti e tutti siamo chiamati, così come Dio si prende cura di noi, a prenderci cura gli uni degli altri.
Gesù ci ha insegnato come l’amore verso Dio non è autentico se non è unito all’amore per gli altri e che nel giorno del Giudizio verremo chiamati a rendere conto della cura che avremo avuto verso i più bisognosi. Nessuno si salva da solo perché non ci auto-salviamo ma abbiamo bisogno di rimanere nella relazione con Dio, ma anche perché siamo chiamati a “incarnare” questa relazione nell’amore verso il prossimo.
Attraverso la Bibbia Dio ci dice il suo amore e ci invita a vedere il mondo con i suoi occhi, che sanno andare oltre l’apparenza e sanno cogliere quanto di vero e buono ci può essere in ognuno di noi. Soltanto con quello sguardo possiamo accostarci agli altri, vedendo in ciascuno la possibilità che ci viene offerta per contribuire alla costruzione di un mondo più umano.
Quando ci crediamo onnipotenti tradiamo la nostra umanità, diventiamo nemici gli uni gli altri, facciamo del Mondo un Inferno 😔.