Avreste mai pensato che Luca, l’evangelista e l’autore degli Atti degli Apostoli, potrebbe farci da guida ad un uso consapevole dei social?
Proprio quando avevo pensato di introdurre gli alunni delle classi seconde medie al Libro degli Atti degli Apostoli e alla conoscenza della vita della prima comunità cristiana, è accaduta la tragedia che si è consumata in una discoteca in provincia di Ancona. Tutti siamo rimasti sconvolti per quelle vite perse in una serata che doveva essere di allegria. Molti come me sono venuti anche a scoprire l’esistenza di un mondo musicale che affascina i nostri ragazzi ma che non si fa certo scrupolo di diffondere messaggi tutt’altro che edificanti.
In quei giorni postavo proprio una riflessione sui rischi di una condivisione poco critica e avveduta che permette a vari personaggi, dal dubbio talento, se non quello di utilizzare furbescamente il richiamo del proibito, di acquisire notorietà. Ma Luca, l’evangelista, in tutto questo che c’entra❓
Mentre costruivo una breve presentazione di questo personaggio mi si è accesa la lampadina.💡
Luca si preoccupa di non diffondere fake news e nei due prologhi (Vangelo e Atti) ce lo fa capire chiaramente.
Cliccando sul link potete vedere il video che avevo preparato per i ragazzi.
Avrete sicuramente notato che Luca ci tiene a precisare che ha fatto ricerche accurate🔍 e che ci sono testimoni dei fatti che riguardano Gesù. In sintesi, rivolgendosi a Teofilo, lo rassicura della solidità degli insegnamenti che ha ricevuto, perché il Vangelo è una cosa seria. Per questo Luca, che non è stato testimone oculare, ha fatto ricerche, verificato informazioni, ha proceduto insomma alla stesura tanto del Vangelo che degli Atti evitando quella che, oggi potremmo definire, diffusione di fake news.
Procediamo anche noi così? Abbiamo lo stesso rispetto mostrato da Luca nel diffondere le notizie, commenti e like? 😳
Il caso ha poi voluto che ci fosse un altro Luca, di tutt’altra pasta e di tutt’altre intenzioni, che ci facesse vedere i danni delle condivisioni a raffica e dei like dissennati. Luca, «l’uomo taggo», è stato il personaggio che ci ha permesso di confrontare i buoni e i cattivi comportamenti nei social.
Ecco il video.
Avevo intenzione di aiutare i ragazzi a riflettere anche su un altro aspetto che, purtroppo, si associa all’uso poco critico e dissennato dei social: gli haters, i portatori d’odio😢. Sembra che, dietro lo schermo si scatenino gli istinti più biechi e si apra una sorta di gara a colpire chi è più in difficoltà. E’ successo anche a Bebe Bio, che è stata però capace di rispondere in modo ironico ai suoi denigratori.
🏋️ Non è da tutti essere così forti da farsi beffe di chi ti aggredisce con le parole. Le storie di Amanda Todd e Carolina Picchio sono purtroppo l’emblema di chi non ce la fa a ribellarsi in modo sano e costruttivo a chi calpesta la tua dignità via social. Ma Luca cosa può dirci su questo?
Luca ha affidato agli Atti degli Apostoli il racconto di quello che, per stupire gli alunni e renderli più attenti, ho definito il primo twitter multilingue della storia della Chiesa.
Immaginatevi il twitter scritto nelle lingue allora conosciute (ebraico, aramaico, greco, latino….)
Le emoji del fuoco e del vento ricordano la discesa dello Spirito Santo. Il vento indica la forza e la sorpresa dell’intervento di Dio; il fuoco è come quello del Sinai per Mosè: brucia, scalda ma non distrugge. E’ così che Luca ci ha raccontato la Pentecoste.
Potete negare che si tratti di una bella notizia? La morte è sconfitta, le promesse del Dio di Israele si sono realizzate…
Quando siamo sui social ci sentiamo di contribuire a diffondere notizie belle, positive, che non offendono ma, al contrario, danno energia e forza per contribuire ad un mondo più umano?😇
Questo è in sintesi il racconto di un’esperienza di apprendimento proposta agli alunni. Li ho visti interessati e partecipi. Speriamo che abbiamo anche imparato qualcosa! 😉
In attesa dell’inizio, un video che ci ricorda perché ci ri-troveremo a scuola.
Affido la mia proposta didattica alle classi del Liceo Sportivo che ho incontrato, per la prima volta, la scorsa settimana, ad una mappa che sintetizza il percorso.
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