I ragazzi e l’IRC
Prosegue la pubblicazione dei lavori dei ragazzi sull’IRC (perché scegliere di studiare la religione cattolica a scuola).
Prosegue la pubblicazione dei lavori dei ragazzi sull’IRC (perché scegliere di studiare la religione cattolica a scuola).
Alcune immagini dai “convegni” delle classi terze sul tema di cui vi ho già scritto (cliccate qui).
Ecco il Messaggio della Presidenza Cei per la scelta dell’Irc a scuola per l’anno scolastico 20014/2015.
«Cari studenti e cari genitori, anche quest’anno sarete chiamati a decidere se avvalervi o non avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica. Si tratta di un servizio educativo che la Chiesa offre alla scuola italiana in conformità a quanto stabilito dall’Accordo del 18 febbraio 1984 che ha modificato il Concordato Lateranense e dalle Intese attuative che negli anni si sono succedute.
Nel quadro delle finalità della scuola, cioè aderendo agli scopi educativi che motivano l’esistenza delle scuole di ogni ordine e grado in Italia, l’insegnamento della religione cattolica consente a tutti, a prescindere dal proprio credo religioso, di comprendere la cultura in cui oggi viviamo in Italia, così profondamente intrisa di valori e di testimonianze cristiane. Parlando a un gruppo di studenti, papa Francesco ha ricordato che «la scuola è uno degli ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della vita. Come vi aiuta a crescere la scuola? Vi aiuta non solo nello sviluppare la vostra intelligenza, ma per una formazione integrale di tutte le componenti della vostra personalità » ( Discorso agli studenti delle scuole gestite dai gesuiti in Italia e Albania , 7 giugno 2013).
Sulla scia di queste parole, la Chiesa in Italia vuole ribadire il proprio impegno e la propria passione per la scuola. Quest’anno e lo farà anche in maniera pubblica con un grande pomeriggio di festa e di incontro con il Papa in piazza San Pietro il prossimo 10 maggio, a cui sono invitati gli studenti, gli insegnanti, le famiglie e tutti coloro che sono coinvolti nella grande avventura della scuola e dell’educazione. Riprendendo le parole del Papa, riteniamo che sia necessaria una formazione completa della persona, che dunque non trascuri la dimensione religiosa. Non si potrebbero capire altrimenti tanti fenomeni storici, letterari, artistici; ma soprattutto non si potrebbe capire la motivazione profonda che spinge tante persone a condurre la propria vita in nome dei principi e dei valori annunciati duemila anni fa da Gesù di Nazareth. È per questo che vogliamo ancora una volta invitare ogni studente e ogni genitore a guardare con fiducia e con simpatia al servizio educativo offerto dall’insegnamento della religione cattolica.
Per rendere tale servizio sempre più qualificato e adeguato alla realtà scolastica, con l’Intesa stipulata nel 2012 tra la Conferenza episcopale italiana e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono stati fissati livelli sempre più elevati di formazione accademica degli insegnanti di religione cattolica, almeno pari a quelli di tutti gli altri insegnanti e spesso anche superiori. Ringraziamo questi insegnanti, oggi in gran parte laici, che con la loro passione educativa testimoniano nella scuola il valore della cultura religiosa, attraverso il cui servizio cerchiamo di venire incontro alle esigenze più autentiche degli alunni che oggi frequentano le scuole italiane, alle loro domande di senso, alla loro ricerca di una valida guida. Tutto questo è ben espresso nelle Indicazioni didattiche recentemente aggiornate e attualmente in vigore nelle scuole di ogni ordine e grado. In quelle specifiche per il primo ciclo di istruzione si dichiara in maniera impegnativa che «il confronto con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti ».
Nella fase storica che attualmente stiamo vivendo il contributo dell’insegnamento della religione cattolica può essere determinante per favorire la crescita equilibrata delle future generazioni e l’apertura culturale a tutte le manifestazioni dello spirito umano. Con questi sentimenti, e confortati dall’elevata adesione fino ad oggi registrata, vi rinnoviamo l’invito a scegliere l’insegnamento della religione cattolica per completare e sostenere la vostra formazione umana e culturale».
E adesso guardate quello che pensano gli alunni, attraverso i volantini che hanno preparato (per ora ve ne presento alcuni), come compito conclusivo dell’unità di lavoro di cui vi ho parlato (cliccare qui).
In un video ho raccolto gli ultimi cartelloni realizzati dalle classi prime.
cartelloni2013 from profrel on Vimeo.
Perché frequentare l’insegnamento della religione a scuola?
Ecco cosa rispondono alcuni ragazzi della 3^A.
Uno dei compiti di apprendimento che ho assegnato questo anno alle classi prime è stato:
«Immagina di dover spiegare ad una persona completamente disinformata sulla questione quale dovrebbe essere l’atteggiamento fondamentale di un cristiano nel mettersi in relazione con gli altri e perché».
Ecco come Edoardo della 1^B ha interpretato il compito assegnato, inventandosi una storia che lo vede protagonista insieme ad un extraterrestre.
PS: il testo evidenziato è nell’originale di Edoardo. Ringrazio anche Riccardo per il disegno che acconpagna il racconto.
«Alieno -Io non ho mai capito cosa ci rende umani, Edoardo me lo puoi spiegare?
disegno di Riccardo della 1^B |
Io – Certamente! Prima di tutto l’ uomo è stato creato a immagine di Dio, cioè che siamo persone umane e ognuno ha la sua dignità, ma anche che siamo capaci di stare in dialogo con Lui . L’ uomo è pure capace di entrare in comunione con Dio e non è una cosa, ma qualcuno, in un solo corpo ed è anche mente e spirito. La cosa fondamentale che ci rende umani è però saper amare.-
Alieno -Ho capito, ma cosa vuol dire amare?-
Io -Ma come! Non sai neppure questo?-
Alieno -No, io non so niente della religione cristiana.-
Io – Comincerò con il concetto più generale: dobbiamo amarci tra di noi e amare e aiutare il prossimo come Dio ha fatto con noi; bisogna ascoltare i comandamenti del Signore e seguire la Sua via. Amare può anche voler dire aiutare gli altri, donare ai meno fortunati di noi, espandere il comandamento dell’ amore in tutto il mondo e amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’ anima e con tutta la mente. Questo però non è il sodo, non è la parte fondamentale, c’ è qualcosa che manca…. L’ amore è amare qualcuno fino al punto di sacrificarsi per lui, fino al punto di donargli la propria vita, proprio come Gesù ha fatto per noi!!!-
Alieno -Wow! E proprio una cosa bellissima l’ amore! Ma chi è “Dio”, che l’ hai citato molto?-
Io – Coooosa?! Non è possibile che non sai chi è Dio!-
Alieno -Mmmm…-
Io – E va bene, te lo spiegherò, ma stai molto attento.-
Io – Dio si è incarnato e si è fatto uomo, è venuto nella Terra e si è sacrificato per noi. Poi è risorto dopo tre giorni, ritornando in Cielo.-
Alieno – Davvero?
Io – Certo, io non ti dico bugie, uno dei comandamenti di Dio è : “Non dire falsa testimonianza”.- Alieno -Mi piace la tua religione!-
Io -Okay! Molto bravo, vedo che hai capito –
Alieno -Sicuramente!!!»
Le classi terze sono in dirittura d’arrivo: ancora alcuni articoli e si può ritenere concluso un lavoro avviato in questa ultima fase dell’anno. Di che si tratta? Di un “viaggio” alla scoperta delle religioni, attraverso un filo conduttore: la tavola.
La tavola, come si legge nell’introduzione del lavoro, è un momento di condivisione, dialogo, confronto.
Con i ragazzi si è pensato di immaginare un tavolo ideale tra le diverse religioni per condividere cibo e tradizioni. Ogni religione, infatti, si lega talmente alla vita di ogni giorno, da determinare anche le consuetudini alimentari.
Non si tratta di un lavoro particolarmente originale (di siti sulle religioni, creati dalle classi, è possibile trovarne diversi), ma è stata una novità per le classi poter vedere il proprio sito web mentre andava costruendosi volta per volta.
Un video che raccoglie alcune immagini e frasi di Gianna Beretta Molla, nonchè i lavori della 2^B dell’IC “Strampelli”.
Incomincio con la 2^E la pubblicazione dei lavori sui santi realizzati dagli alunni. Questa classe ha svolto la sua ricerca su Gianna Beretta Molla.
Ecco le immagini dei lavori realizzati dagli alunni.
Tema Seamless Keith, sviluppato da Altervista
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