Rispetta le donne, rispetta il mondo

“Rlogo-con-claim-eng_defespect women Respect the world”: è questo lo slogan della campagna con cui il Ministro delle Pari Opportunità invita a manifestare solidarietà a tutte le donne vittime di abusi e violenze.
Essere donne non è stato facile in passato, ma purtroppo non lo è ancora oggi. Spesso le donne vengono considerate cose, o comunque ad esse non si riconosce la stessa dignità degli uomini. Anche nella nostra società, che si ritiene più civile di altre, sono frequenti gli atti di violenza, abusi e soprusi contro le donne.
Cliccando sull’immagine stilizzata della rosa, avrete modo di vedere lo spot preparato per la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne che, nell’ambito delle iniziative della Presidenza italiana del G8, si terrà a Roma il 9 e 10 settembre.

Sempre in tema di soprusi o diritti negati alle donne, voglio ricordarvi il caso di Lubna Ahmed Hussein che, arrestata e processata per aver indossato in pubblico i pantaloni (siamo a Karthoum nel Sudan) ha rifiutato di pagare la multa che le era stata inflitta al posto delle 40 frustate previste dalla legge. Lubna, giornalista e impiegata dell’ONU, ha preferito il carcere piuttosto che piegarsi ad una norma crudele e discriminatoria. Ora dovrà stare in prigione per un mese, ma il suo caso sta facendo il giro del mondo. Mi auguro che la sua battaglia dia il via ad una presa di coscienza collettiva. Già prima della sentenza, vicino al tribunale, molte donne si erano riunite per manifestare sostegno alla Hussein.

PS: per testimoniare la nostra solidarietà nei confronti delle donne, oggi e domani indossiamo qualcosa di bianco .

Compagni di scuola

Sabato scorso ero a cena, a 5 ore di macchina da qui, con i miei vecchi compagni del Liceo che non vedevo da trent’anni.
La prof è vecchietta, direte voi, e in effetti della mezza età ho la facilità a commuovermi e a ricordare con nostalgia e tenerezza gli anni della giovinezza.
Non esagerate però! Non sono mica così vecchia! Nella foto di gruppo poi siamo tutti piuttosto carini e in forma.
Devo ringraziare proprio la scuola di avermi dato la possibilità di condividere parte della mia vita con quei ragazzi e quelle ragazze (perchè ancora siamo e ci sentiamo ragazzi) che ho rivisto con tanto piacere.

A loro e anche a voi dedico questa poesia del missionario sud americano Paul Montes:

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro. Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici. Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta ad altri amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo amici dell’anima, del cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell’anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato. Egli dà luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra. Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, pace amore, fortuna e prosperità. Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di sè e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.


Manca poco!

Ci siamo, tra poco si ricomincia. Speriamo che la reazione non sia come quella della sorellina di Charlie Brown.
Il rapporto che i ragazzi hanno con la scuola è di amore e odio. In genere non si vede l’ora che ricominci per ritrovare i propri compagni, ma poi… i compiti, le spiegazioni, le interrogazioni… AIUTO!!!
Sono stata studente anch’io e concedetemi di dirvi che vi capisco. A volte, come insegnante, sento quegli stessi sentimenti (perchè anche noi insegnanti abbiamo tante incombenze a cui vorremmo sottrarci!) che provate voi.
Facciamoci coraggio, in fondo la scuola è uno dei mali minori. Pensate che è un diritto negato a tanti bambini e ragazzi del mondo che, invece di stare sui banchi, vengono mandati a lavorare o a far la guerra. Senza possibilità di lamentarsi, di “salare”(= marinare la scuola), di tentare la sorte, sperando che l’insegnante si dimentichi di noi e così non ci interroghi.
Non sprecate l’occasione che vi viene data! La scuola vi aiuta a crescere, perchè è luogo in cui scambiare le idee, raccogliere e sistemare informazioni, in cui ci si abitua a rispettare gli altri e in cui trovare adulti con cui confrontarsi.
E allora … controllatevi gli occhi (che non siano allampanati, come quelli di Sally) e ci vediamo il 14.

Siamo nati per essere felici

Il tema della felicità ha fatto da sfondo a film, canzoni, libri. Effettivamente il desiderio di felicità accompagna la vita. Ma cos’è la felicità?
E’ come scrive un mio alunno su Facebook, che non bisogna pentirsi di quello che si è fatto, se in quel momento eravamo felici?
Felici per davvero? O era una parvenza di felicità?
Tante volte ci sembra di essere felici nel fare qualcosa, nell’usare o abusare di qualche sostanza, nel trasgredire, ma poi…? Se resta l’amaro in bocca, se nasce il dubbio se pentirsene o meno, allora… forse non è vera felicità.
Ricordate la pubblicità di una nota bibita? (qualche volta anche le pubblicità possono offrire spunti per ragionamenti seri!)

Di una cosa sono certa: siamo nati per essere felici.
Di un’altra cosa sono altrettanto certa: se si insegue una felicità effimera, passeggera, si butta via la vita.
Voglio proporre a voi, ragazzi di terza, una volta tornati a scuola, un lavoro sulla felicità, sul senso della vita nelle religioni. Chissà che non si scopra qualcosa di interessante?
Sono convinta che Gesù qualcosa da dirci in proposito ce l’ha.
E non storcete subito il naso.
Vale la pena o no, cercarla la felicità?

Ricordando madre Teresa

Oggi sono 12 anni dalla morte di madre Teresa di Calcutta. Nel 2010 si ricorderà il centenario della sua nascita.
Madre Teresa ci ha mostrato che non vi è povertà più dolorosa che quella di non sentirsi amati ed accettati. Per questo tutta la sua vita è stata dedicata agli altri, e il suo esempio è un invito perchè ciascuno di noi si faccia Amore di Dio per chi è solo, abbandonato, disprezzato e rifiutato.
Per ricordarla vi lascio da meditare un suo pensiero:

“Cerchiamo di essere molto sinceri nei rapporti con gli altri, e di avere il coraggio di accettarci come siamo. Non sorprendetevi o non preoccupatevi dei fallimenti degli altri, piuttosto guardate e trovate il bene in ciascuno, perché ciascuno di noi è creato, a immagine di Dio”.

Evviva la trasgressione!

La prof è diventata matta, direte.
Ma sentite cosa ha detto Vasco Rossi in un’intervista: “La vera trasgressione è essere normali, farsi una famiglia, crescere i bambini…“. Che evoluzione! Dal volersi dannare l’anima, come lui diceva tempo fa, al desiderare la normalità, e a considerarla come la vera trasgressione. E’ proprio vero che il tempo ci dà l’occasione per diventare più saggi, per scoprire e riscoprire ciò che conta veramente nella vita.
Se ci pensate bene, il nostro Vasco ha proprio ragione, perchè la vera trasgressione è vincere l’egoismo e la superficialità che ci fanno sentire al centro del mondo, come se gli altri non esistessero. Al centro del mondo però ci siamo, perchè siamo preziosi agli occhi di Dio, ma non possiamo pensare di starci da soli, perchè il nostro “destino” di felicità si realizza nell’Amore: l’Amore di Dio per noi, l’Amore verso Dio, gli altri e noi stessi.
Il cristianesimo è la religione dell’Amore, ma di un Amore che “trasgredisce” il pensiero comune, perchè si tratta di un Amore che si fa sacrificio, anche della propria vita, di un Amore gratuito, perchè nulla chiede in cambio, di un Amore che sa andare oltre i torti subiti.
Ditemi se non è vivere alla grande, andare al massimo, come diceva Vasco, cercare di impegnarsi a vivere l’Amore così! E ditemi se non è una vera e propria trasgressione nei confronti di quel modo di pensare, di quei modelli di vita, che proprongono come vero e buono il soddisfare le proprie voglie, il mettere al centro il proprio egoismo, il vivere senza responsabilità.
Gesù è proprio grande! E ci chiede di vivere al massimo, al meglio cioè delle nostre possibilità di bene. “Siate perfetti come il Padre vostro celeste”. AMEN!

La preghiera

Inserisco un’attività sulla preghiera realizzata con Cuadernia, uno strumento per creare libri digitali, messo a disposizione dalla Consejería de Educación y Ciencia de Castilla-La Mancha.
Cliccando sull’immagine è possibile avviare il libro digitale.