La prima E si fa una domanda

Tra i saluti che ho ricevuto per la fine della scuola, vi lascio quello della 1^E che ho trovato molto simpatico.
Eccolo qui.

A quanto pare non vi ho annoiato, perchè altrimenti non sareste della stessa opinione!
Grazie ragazzi per aver apprezzato il mio lavoro. Io faccio quello che posso, ma il più spetta a voi: dovete far crescere dentro di voi ciò che avete imparato.
Auguri ragazzi!!!

Sulle buone maniere. Un saluto ai miei alunni più irrequieti.

Se i vostri genitori vi vedessero, vi riconoscerebbero? Intendo dire, a scuola, durante la ricreazione, oppure mentre “sfidate” gli insegnanti, continuando a chiacchierare nonostante le occhiatacce, o mentre provate a tener loro testa con argomentazioni fragili sul perchè non avete fatto i compiti a casa, o sulla nota che vi siete beccati per il cattivo comportamento. Penserebbero, i vostri genitori, che siete i loro figli? Gli stessi ragazzi a cui tutte le mattine va la loro raccomandazione di comportarsi bene con i compagni e gli insegnanti?
So bene come la scuola possa scatenare, in alcuni di voi, le peggiori inclinazioni. La scuola non vi piace, gli insegnanti non vi piacciono; è l’ambiente in sè che vi intristisce o vi fa nascere la rabbia e l’insofferenza. Ma che devono dire i vostri compagni? quelli che avrebbero bisogno di tranquillità e di silenzio per poter apprendere con più facilità?
Visto che sono abbastanza tosta, nel senso che non mi arrendo con facilità, vi lascio, ma in fondo è per tutti, alcune riflessioni sull’educazione. La prima è di Ermanno Olmi, un famoso regista italiano, e la seconda è di Gandhi.

La disciplina è il rispetto delle regole di una forma di religione che noi sottoscriviamo e l’educazione è non il rispetto delle regole ma il rispetto degli uomini“.

Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l’uomo, ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?

Due parole vale la pena rammentare: rispetto e fraternità. Valgono per tutti, sia per gli scalmanati che per gli alunni “modello”, oltre, ovviamente, che per noi adulti.
Per concludere, vi lascio un link ad un test che “misura” il nostro livello di educazione. Il test è rivolto a tutti, non solo agli irrequieti. Cliccate sull’immagine  per scaricarlo.

Buona estate, ragazzi!!!

Un saluto e un augurio ai ragazzi di terza: la vita giocatevela bene!!!

Come ogni anno rivolgo il mio saluto agli alunni di terza media.
L’augurio che vi faccio prende in prestito queste belle parole di don Tonino Bello, pronunciate durante un’omelia rivolta ai ragazzi delle elementari e delle medie.

La vita giocatevela bene, non bruciatela.
Il rischio che potete correre è che invece di raggiungere gli orizzonti larghi vi incastriate poi in un labirinto, in una prigione, da cui poi si fa fatica a uscire…Andiamo alla ricerca di obiettivi, che pensiamo ci debbano liberare e invece ci mettono proprio loro in prigione…
Se la vostra vita la spenderete per gli altri, voi non la perderete; perderete il sonno, ma non la vita, la vita è diversa dal sonno; perderete il denaro, ma non la vita, la vita è diversa dal denaro; perderete la quiete, ma non la vita, la vita travalica la quiete; perderete tantissime cose, perderete la salute, ma non la vita…
Vi auguro che possiate veramente amare la vita, amare la gente, amare la geografia, amare la terra… a tal punto che il cuore vi faccia male, e vi auguro che vi faccia veramente male ogni volta che vedrete nuove oppressioni, nuove ingiustizie, nuovi stermini della natura, ogni volta che sentirete il grido violento che si sprigiona dalle turbe dei poveri…
La bellezza di Dio e la bellezza dell’altro salveranno il mondo Sia pure nel vostro piccolo abbiate sempre rispetto dei volti, abbiate sempre il rispetto delle persone, abbiate sempre il rispetto dell’altro, il rispetto dei luoghi, abbiate sempre la cura della bellezza che non è qualcosa di effimero…
Dio è la bellezza… La bellezza di Dio e la bellezza dell’altro salveranno il mondo… Coltivate la bellezza del vostro volto, anche quando avrete 80 anni! Coltivate la bellezza del vostro corpo, la bellezza del vostro vestire, cioè l’eleganza non fatta di abiti firmati, ma quella della semplicità, coltivate la bellezza del vostro sguardo, non potete immaginare quanta luce questa bellezza dà a chi è triste, quanta voglia di vivere produce uno sguardo generoso che voi date su di una persona che è triste… Non c’è ricchezza, nè denaro al mondo che ti ripaghi di questo…
Vi auguro la scoperta di Dio nelle cose più belle che Lui ci dona, nella natura, l’intuire la Sua presenza che fa miracoli ogni giorno e che noi non sappiamo cogliere…la scoperta non della sacralità, ma della santità di tutte le cose… Perchè voi siete molto consumatori di sacralità, di sacro, ma poco protagonisti di santità e la santità la possono raggiungere anche i laici… Gesù Cristo vi dia tanta voglia di scoprire la santità delle cose, la santità del mare, la bellezza della terra, dei vostri giardini, dei prati, delle pareti delle scuole…
Tanti auguri ragazzi!!!!

Dio dammi la forza di fare delle vere domande

Prof, ma perchè Dio non risponde alle nostre domande?
La mia alunna ha ragione. Tante volte Dio sembra non rispondere alle nostre richieste. Un parente malato, una situazione difficile a casa; noi chiediamo e Dio sembra restare indifferente. Per chi ha fede non è così. La fede si gioca proprio su questo apparente silenzio di Dio. E’ come sulla croce: Gesù non risponde alle provocazioni, ma quel silenzio parla. Eccome! Tanto che il centurione riconoscerà in quel crocifisso il Figlio di Dio.
Vi lascio un bellissimo paragrafo tratta da La Notte dello scrittore ebreo Elie Wiesel.

L’uomo si eleva verso Dio per mezzo delle domande che gli pone. Ecco il vero dialogo: l’uomo interroga e Dio risponde. Ma le sue risposte non si comprendono, non si possono comprendere perchè vengono dal fondo dell’anima e vi rimangono fino alla morte. Le vere risposte, Eliezer, tu non le troverai che in te. Domandai allora a Mosheh: E tu, perchè preghi? Mi rispose: Prego Dio di darmi la forza di potergli fare delle vere domande“.

Probabilmente questo testo è adatto più per noi grandi, ma invito i giovani e giovanissimi a riflettere sull’ultima frase. Non sono importanti le risposte, ma le domande.Che cosa chiedo alla vita? Su quali valori voglio costruirla? Cosa conta di più? Quando la domanda è vera, anche la risposta lo è, e dal fondo dell’anima arriva al nostro cuore e alla mente.