Non fate arretrare la vostra umanità

Quante volte vi ho punzecchiato invitandovi a non buttare via la vostra umanità. Ciò che di più prezioso abbiamo è la vita e non ha senso sprecarla. Come si spreca una vita? Accontentandosi di soddisfare bisogni momentanei, rinunciando alla propria umanità.

«fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza»
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI)
Non siamo fatti per vivere da bestie, per quanto molte volte ci riesca piuttosto bene.
Ciò che mi sgomenta o indigna, a seconda del caso, è la disinvoltura con cui facciamo passare per umane proposte o soluzioni che di umano hanno ben poco.

Vi riporto alcune delle riflessioni che il cardinale Bagnasco,  presidente della Cei, ha proposto ai docenti e studenti di Genova, incontrati in occasione dell’iniziativa “Pasqua della scuo­la” organizzata dalla pastorale scolastica diocesana.
«Siamo dentro ad momento sto­rico culturale, su di una linea di confine tra l’umano e il non u­mano » nel quale l’uomo rischia di « perdere sé stesso». Questo accade «se la persona malata – come il bambino malato, il feto malformato – non è vissuta – per la famiglia, per la comunità intera – come un’occasione per uscire dalla mentalità di efficienza, di prestazione, di salutismo, di bellezza apparente ». In altre parole, «per uscire da una mentalità mortifera».  «Ave­te la possibilità enorme per non fare arretrare l’umanità, per non arretrare nella bar­barie, e non condannare i nostri ragazzi al­la non gioia». «Se noi adulti non capiamo più che vi­viamo legati gli uni agli altri, che la gioia o la sofferenza di uno, come in un corpo, diventa la gioia o la sofferenza di tutti, diven­tiamo una moltitudine di pietre egoistiche» e «l’uomo è finito, non esiste società, non esiste gioia». 

«Quando il diritto di proprietà lo applichiamo all’altro, allora siamo nell’in­fanticidio e oltre». Secondo tale mentalità ha spiegato, «il bambino nato, come il feto, è proprietà, posso usarne ed abusarne, perché in questa cultura dove non esiste verità, ma tutto è opinabile, e quindi riconducibile all’individuo, tutto diventa possibile».
La conclusione di Bagnasco è che «se l’uo­mo è padrone di sé, degli altri, fino a poter sopprimere il figlio già nato, è inutile che si interroghi sul senso della vita, sulle finalità ultime perché ha già risposto». In pratica «ha già cancellato la propria specificità, la ricerca del bene, la solidarietà con i suoi simili e si è posto come arbitro assoluto della vita». Ha poi ricordato i casi concreti del­la Gran Bretagna e della Danimarca. «In In­ghilterra – ha affermato – viene riproposta, da tempo, la tesi della legittimità, della opportunità dell’infanticidio». In Danimarca, invece, ha ricordato che «nel 2030 ci sarà l’ultimo bambino down». «E sfido – ha esclamato – li uccidono tutti prima». Da qui l’attacco alla mentalità che vorrebbe fare passare tali delitti «quali l’aborto e l’euge­netica come atti di misericordia».
FONTE: articolo di Adriano Torti su Avvenire del 7 marzo 2012

Evento Facebook: Stand up for downs!

Vi invito a leggere il commento al post L’umanitarismo di Erode del 9 marzo per eventualmente aderire all’iniziativa Stand up for downs! che prevede, per sabato 17 marzo (possibilmente intorno alle 15 del pomeriggio), di SOSTITUIRE la foto del proprio profilo facebook con quella di Cristina Acquistapace (una ragazza Down della Valtellina, consacrata nell’Ordo Virginum, apparsa più volte in televisione, che ha dato il proprio consenso), e di MANTENERE la nuova foto per una settimana (fino a sabato 24 marzo).
Nel commento troverete tutti i dettagli.

Quando libertà e amore coincidono

«Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù, entra in una nuova dimensione della libertà, che san Paolo definisce “camminare secondo lo Spirito” (cfr Gal 5,16)… questa nuova forma di libertà acquistataci da Cristo consiste nell’essere “a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,1.13). Libertà e amore coincidono! Al contrario, obbedire al proprio egoismo conduce a rivalità e conflitti».
(Benedetto XII)
Il cammino verso la libertà, quella vera, ha il suo punto di riferimento in Gesù Cristo. Questo è quanto comunica il Papa nella frase che vi ho riportato.
Il Cristianesimo è affascinante perché non è una dottrina o una filosofia, ma l’incontro con la persona di Gesù che propone ad ogni essere umano di costruire, con l’aiuto di Dio e con Dio stesso (che ci dona ogni aiuto possibile), un mondo nuovo e una nuova umanità, veramente libera perché liberata dal male.
La libertà nell’egoismo o nella prepotenza è falsa, non costruisce ma distrugge.
E’ questo il modo attraverso il quale vogliamo costruire la nostra vita?
Martin Luther King ha detto che «Quando gli uomini malvagi congiurano, gli uomini buoni devono pianificare. Quando gli uomini malvagi bruciano e bombardano, gli uomini buoni devono costruire e tenere assieme. Quando gli uomini malvagi usano ignobili parole d’odio, gli uomini buoni devono pronunciarsi in modo esplicito per la gloria dell’amore. Quando gli uomini malvagi cercano di perpetuare l’ingiusto status quo, gli uomini buoni devono cercare di realizzare un vero ordine di giustizia».
Gli uomini buoni sono coloro che rischiano la loro libertà per ciò che è Vero, Buono e Giusto; sono coloro che impegnano la loro libertà nell’Amore.
Vi propongo questo video, come ulteriore contributo alla riflessione.

L’umanitarismo di Erode?!!!

Stamy di Graz da E’ Vita su Avvenire dell’8 marzo 2012

Alberto Giubilini e Francesca Minerva, due ricercatori italiani all’estero, sostengono nel Journal of Medical Ethics che l’uccisione di un neonato dovrebbe essere accettata in tutti i casi in cui è permesso l’aborto, come situazione di bisogno economico della famiglia o situazione psicologica negativa della madre, anche se il bambino fosse sano.
Come Rita Gumma nel suo Blog, mi chiedo anch’io se possa definirsi etica questa proposta e concludo con le parole di Carlo Cardia:
«Se l’uomo è padrone di sé e degli altri, fino a poter sopprimere il figlio già nato, è inutile che si interroghi sul senso della vita, sulle sue finalità ultime, perché ha già risposto, ha cancellato la propria specificità, la ricerca del bene, la solidarietà con i suoi simili, si è posto come arbitro assoluto della vita. È l’ennesima riprova del fatto che il relativismo crea un deserto attorno a noi, costringe l’umanità a ricominciare daccapo, perché non v’è più spazio per i diritti umani, per la cura dei più deboli, per ogni umanesimo che voglia portare l’uomo oltre la materialità. Si è come ricaduti in quel peccato originale che aveva reso l’uomo superbo fino a sostituirsi a chi l’aveva creato. Ricominciare dalla legge eterna iscritta nella coscienza vuol dire spingere di nuovo l’uomo in avanti, elevarlo come creatura chiamata al bene, rifiutare ogni dominio sugli altri».

Le leggi scritte e la legge di Dio

Antigone è un famoso dramma greco del 442 avanti Cristo.
La storia ci racconta di questa fanciulla che, contravvenendo ad un’interdizione emessa dal re Creonte, decide di compiere i riti funebri per il fratello Polinice. Portata di fronte al re, ella difenderà con tenacia la giustezza del suo gesto, sostenendo che «Ma per me non fu Zeus a proclamare quell’editto, né la Giustizia che dimora tra gli dèi. […] Io seguo le leggi sacre e incrollabili degli dèi, leggi non scritte, di quelle io un giorno dovrò subire il giudizio. […] E non credevo che i tuoi bandi fossero così potenti da sovrastare e sovvertire le leggi morali degli dèi!». La storia , trattandosi di un dramma, ovviamente finisce in modo tragico.
Ve ne parlo perché questa vicenda è ancora molto attuale e si collega a quanto stiamo trattando a scuola, cioè i temi della libertà e della coscienza secondo la dottrina della Chiesa.
Il dramma di Antigone è il dramma di tutte quelle persone o popoli che, nel nome di una ragion di Stato, vedono minacciata la dignità umana, il cui valore prescinde da qualsiasi decisione politica, economica e sociale.
Ai membri della commissione teologica internazionale, Benedetto XVI ha detto che “quando sono in gioco le esigenze fondamentali della dignità della persona umana, della sua vita, dell’istituzione familiare, dell’equità dell’ordinamento sociale, cioè i diritti fondamentali dell’uomo, nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo, senza che la società stessa venga drammaticamente colpita in ciò che costituisce la sua base irrinunciabile. La legge naturale diventa così la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità, e difeso da ogni manipolazione ideologica e da ogni arbitrio e sopruso del più forte”.
Vi invito a leggere un estratto di “Antigone raccontata ai ragazzi” da Annamaria Piccione cliccando sull’immagine.

Sorridi!!!

Avete mai pensato quanto bene faccia un sorriso?
Madre Teresa diceva:
«La gioia dev’essere uno dei cardini della nostra vita.
E’ il pegno di una personalità generosa.
A volte è altresì un manto che avvolge
una vita di sacrificio e di donazione di sé.
Una persona che possiede questa dote spesso raggiunge alti vertici.
Splende come un sole in seno a una comunità».
E ancora:
«Non capiremo mai abbastanza quanto bene è capace di fare un sorriso».
Via i musi lunghi, allora. Non fanno bene né a noi, né agli altri.
Guardate questo video.

Per la seconda parte del film cliccate qui.