Il mio saluto ai ragazzi delle medie

Rivolgo il mio pensiero ai ragazzi con i quali ci stiamo per salutare, con la speranza di poterci rivedere a settembre tutti più riposati e fiduciosi per il futuro. Ho scelto alcune frasi di papa Francesco che saranno consegnate in modo casuale (ma al caso io non credo più di tanto) ad ognuno di loro. Ogni ragazzo farà girare la ruota e il numero che uscirà corrisponderà alla “sua” frase.
Volete provare anche voi? Girate la ruota e cercate la vostra frase.


e trovate la frase che corrisponde al numero uscito

 

No ai voti, sì alla collaborazione

In tempo di scrutini vale la pena pensare la scuola in modo diverso.
Da Popotus di martedì 26 gennaio:

«[…] Care bambine, cari bambini, tra pochi giorni finisce il primo quadrimestre e presto arriveranno le pagelle. Siete un po’ in ansia di sapere com’è andata?
Sicuramente sapete già com’è andata da voi stessi ma sentite il bisogno di confrontarvi con il giudizio dei vostri insegnanti di cui avete fiducia e sapete che sanno riconoscere se il vostro percorso è stato positivo e se c’è qualcosa da migliorare. Ciò che vi preoccupa forse è il confronto con i vostri compagni, quanti nove o dieci in più ha il mio vicino di banco o quanti sgraditi “sei” ho che gli altri non hanno…
Vi do allora un piccolo suggerimento: chiedete ai vostri genitori di leggere loro la pagella e, senza svelarvi i voti, dirvi solo dove siete stati bravi e dove c’è qualcosa da migliorare; poi andate dal vostro insegnante, ditegli che volete migliorare e fatevi dare dei consigli per studiare meglio. L’arrivo della pagella in fondo non è un momento di competizione ma un’occasione per cercare di migliorare e mettere a frutto tutti i propri doni e capacità. Vi sentirete più tranquilli e crescerà in voi la voglia di apprendere e con questa anche i risultati scolastici e la voglia di andare a scuola la mattina.

Nella Scuola del Gratuito insieme alla pagella con i voti, che leggono solo i genitori, diamo una lettera personale diversa per ogni allievo dove ci sono scritte tante cose che servono a crescere. Questa ad esempio è la lettera scritta a Mario: «Caro Mario, sei simpatico, allegro, vivace e curioso.
Ti piace moltissimo la matematica e si vede: sei velocissimo nei calcoli, nelle operazioni, nelle tabelline e intuisci con facilità anche concetti difficili. In generale mi sembra che tu venga a scuola più volentieri dell’anno scorso e sei più attento e concentrato. Leggi bene in generale anche se fai un po’ fatica con la punteggiatura, ma sei molto migliorato da quando fai i tuoi esercizi. Sei più autonomo e termini il tuo lavoro nei tempi stabiliti. Con i compagni sei sempre corretto, sai ascoltare, accogliere e sei tollerante nelle tensioni che e a volte capitano in classe. Sai lavorare in gruppo e aiutare anche chi è in difficoltà. Mi piacerebbe che intervenissi di più, che esprimessi il tuo pensiero. Provaci per favore e non ti preoccupare di sbagliare, perché sbagliare serve a migliorare».
Cosa ne dite, piacerebbe anche a voi ricevere una pagella così nei prossimi giorni? Può servire secondo voi a imparare meglio e venire a scuola più sereni? […]
Il maestro Ferdinando»

Cliccando sull’immagine potrete scaricare alcuni esempi di lettere che nella Scuola del Gratuito vengono consegnate insieme alle pagelle.

HOLYween … LA VERA FACCIA DI HALLOWEEN

Sentinelle del Mattino rilancia Holyween, l’altra faccia di Halloween, il modo originale dei cristiani di vivere la Festa di Ognissanti. Il nostro mondo è pieno di Santi e pochi se ne accorgono. Non sono fantasmi che si aggirano nelle città, come vorrebbe la tradizionale festa pagana, ma si tratta di persone vere, che sono in mezzo a noi, che si impegnano e vivono con decisione e concretezza la propria vita cristiana. Non fanno miracoli, ma sono persone che lasciano il segno, sono Santi! Il 31 ottobre, dunque, diventa il giorno per ricordare queste persone e l’invito è quello di esporre su porte di case, uffici, oratori e scuole le foto di un Santo, così come si fa in molte città americane che rievocano l’esempio di Cassie Bernall, la giovane studentessa assassinata nel massacro di Colombine del 1999 per aver affermato, davanti al killer, «sì, io credo in Dio». Da questo punto di vista, la notte che ha assunto i connotati di festa e di momento di trasgressione assume un significato diverso: trasgredire, in una società dai tratti terrificanti, significa parlare di Gesù e che cosa ha fatto nella propria vita.
Vi invito anche a leggere anche questo intervento dal titolo: NON SOLO HALLOWEEN Restituiamo ai nostri figli il senso cristiano di questa festa. Cliccate qui.
Vi lascio un video che illustra l’alternativa ad Halloween, da un servizio trasmesso da Rai2 nel 2010.

Strategie per allenare la volontà

Da Noi – Genitori e Figli, supplemento ad Avvenire del 30 settembre 2012:

La volontà ci aiuta a raggiungere traguardi e a superare i traumi subiti. Ma questa forza che spinge a cercare sempre una soluzione ai problemi e una via d’uscita è una disposizione che va costantemente “allenata”. Vediamo con quali strategie, grazie al contributo dello psicoterapeuta Carlo Lazzari.

Imparare a prendere un impegno preciso.
Uno studio scientifico della New York Unlversity ha dimostrato che quando ci si pone obiettivi precisi la probabilità di farcela a raggiungerli è superiore del 40%. Esempio: fissare un determinato giorno della settimana la lezione di inglese funziona meglio che programmare genericamente un ripasso di questa lingua.

Procedere per gradi. 
Fondamentale stabilire un traguardo molto chiaro e poi preparare una sorta di percorso strada” a tappe monitorando costantemente difficoltà, paure, ma anche successi. Cosi ci si sente capaci di tenere sotto controllo una situazione: la fiducia in se stessi alimenta il desiderio di farcela.

Fissare un tempo. 
La routine aiuta a creare un senso di ordine nel caos, nella distrazione: organizzare e cercare di mantenere orari regolari per il lavoro, i pasti e il tempo da dedicare l’obiettivo che ci siamo prefissati favorisce la concentrazione necessaria per attivare strategie che portano al raggiungimento del traguardo.

Condividere.
Nessun animale è forte da solo: la natura è l’esempio più splendido del gioco di squadra in cui ognuno hail suo compito, ciascuno lavora in sinergia con gli altri membri delgruppo. Ricordiamolo: il raggiungimento di un obiettivo è spesso frutto di un lavoro comune in cui tutti collaborano con idee, consigli, indicazioni di metodo: è fondamentale aprirsi,raccontare quel che stiamo facendo, cercare punti di vista diversidal nostro e poi assemblare e usare il materiale per andare avanti.

Fare sempre ordine.
È possibile esercitare megliol’autocontrollo se si stabilisce un elenco di priorità: il disordineesercita una influenza negativa a livello cerebrale fiaccando icentri della determinazione, della volontà.

 
Concedersi pause. 
Fermarsi di tanto In tanto consente diliberare la mente e di riesaminare il problema e le suecomponenti-chiave. Questi momenti di riposo permettono dimettere a punto le proprie capacità. 
Gratificarsi. 
Ogni volta che riusciamo a raggiungere un sotto-obiettivo concediamoci un premio, una pizza, una serata con gli amici: questa corretta alternanza tra dovere e piacerecontribuisce al giusto funzionamento di dopamina, adrenalina,serotonina, molecole che hanno un ruolo significativo nel mantenere in equilibrio umore e volontà.

Da Todmorden una proposta molto interessante

Letto su Popotus del 28 giugno 2012.

Vi occorrono i broccoli? Potete raccoglierli vicino alla stazione ferroviaria. Le patate, invece, sono in un’aiuola accanto al commissariato di polizia. E se avete bisogno di profumare le pietanze con menta, timo o rosmarino, li troverete senz’altro nei giardini dell’ospedale. Siamo a Todmorden (contea del West Yorkshire, Regno Unito), che oltre ad essere un delizioso borgo di epoca vittoriana con quindicimila abitanti, è un esempio straordinario di città­orto, dove frutta e verdura vengono seminati non solo nei terreni privati, ma soprattutto in quelli pubblici: dai parchi alle aiuole dei giardini, di qualsiasi dimensione siano. Chiunque può farlo e chiunque può approfittare, al momento del raccolto, dei doni della terra. Così, passeggiando per le vie con un paniere sotto il braccio, si può fare la spesa senza tirar fuori un centesimo, raccogliendo cavoli, carote, cipolle oppure ribes, fragole, mele e lamponi. È possibile perché tutti gli abitanti contribuiscono a seminare, piantare, innestare, annaffiare ed estirpare erbacce. Ognuno raccoglie quanto basta per sfamarsi, senza approfittare, rispettando il senso di bene collettivo degli orti cittadini. E nessuno getta cartacce, cicche o robaccia nelle aiuole, come accade in altre città, visto che bisogna proteggere le piantine che poi daranno ortaggi sani e saporiti. L’idea è venuta qualche anno fa a un gruppetto di abitanti, con la signora Pamela Warhurst in prima fila, che dopo aver coltivato il suo orticello, ha piazzato cartelli per invitare i passanti a servirsi del suo raccolto. Qualche mese dopo, Pam ha convinto un’amica, Mary Clear, poi altre persone, fino a trovare l’appoggio di tutta l’amministrazione comunale. Il progetto è diventato una solida realtà, sotto il nome di “Incredible edible” (si legge incrèdibol èdibol ed è un gioco di parole traducibile con “incredibile commestibile”) e con un obiettivo ambizioso: «Entro il 2018 la nostra cittadina vuole diventare completamente autosufficiente dal punto di vista alimentare», si propongono i fondatori. Intanto il contagio degli orti in città si è esteso ad altre 21 città del Regno Unito e sta per convincerne altre in Germania, in Spagna e perfino in Canada.

Io ci sto

Vi lascio un video creato con la tecnica del lip dub su una canzone realizzata dal “Laboratorio del suono” del Sermig.
Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace.
Il testo della canzone è un invito ad impegnarsi per costruire un mondo migliore. Io ci sto, perchè non posso far finta di niente e nascondermi dietro la scusa che tanto non cambierà niente.
Ecco il video, con la speranza che si possa essere in tanti a “metterci la faccia,la testa e il cuore” per cambiare il mondo.

Il lavoro che fa per te

Come funzione strumentale per l’Orientamento sto organizzando un evento da proporvi, cari alunni di terza, una volta tornati dalle vacanze di Natale.
Mentre stavo cercando del materiale nel web, mi sono imbattuta in un test che vi propongo. Vi chiedo solo di lasciarvi pro-vocare, perchè come tutti i test non può e non deve essere predittivo, ma può offrire spunti per la riflessione personale e per l’eventuale condivisione con chi può consigliarvi, come i vostri insegnanti, i genitori, un counselour. A questo proposito, vi ricordo che lo Sportello di Ascolto è utile anche per confrontarsi sulla scelta della scuola superiore.
Ritornando al test, troverete che alcune situazioni vi pensano già usciti dalla scuola; adattatele a voi. Non dimenticate di dare  un’occhiata anche al sito in cui si trova il test. E’ molto interessante.
Cliccate sull’immagine e provate a scoprire qual è il lavoro che fa per voi.

I giovani e la fede

Qual è ragazzi il vostro rapporto con la fede?
“Io, prof, non so a cosa serva la religione”.
“Sa, prof, a volte mi vengono tanti dubbi sulla religione”.
“Io credo, prof. Senza la religione mi mancherebbe qualcosa”.
Ecco i dubbi e le certezze dei “miei” alunni.
Alla loro età la questione religione incomincia a farsi problematica. Dubbi ancora nascosti, non formalizzati, ma che incominciano a farsi strada. L’adolescenza, l’età in cui tutto viene messo in discussione, come potrebbe ignorare questo aspetto della vita?
Nel libro di Luciano Zanini, Adolescenti e la religione e la vita, EDB, trovo scritto:
Credere in Dio aiuta a dare un senso alla vita, ad avere un punto di riferimento. Penso che credere in qualcuno che è più grande di te, come gli uomini fin dall’antichità hanno fatto, sia utile per stare meglio, per vivere con meno preoccupazioni e più serenità; aiuta a superare i problemi che si presentano davanti anoi. E’ un riferimento per spiegare certi avvenimenti, ad esempio sapere cosa c’è dopo la morte“.
Elisa in una sua canzone dice:

Tutto questo tempo a chiedermi
Cos’è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così
Come sono
Così
 

concludendo così

E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c’è un segreto
E’ fare tutto come
Se vedessi solo il sole


Ragazzi, cosa potrebbbe essere questo sole?

A voi il video e la canzone di Elisa “Qualcosa che non c’è”.

Giovanirog, il sito dei padri Rogazionisti

Padre Claudio Marino, dei Padri Rogazionisti di Napoli, mi ha scritto segnalando il portale della pastorale rogazionista in Italia. Ma chi sono i padri Rogazionisti? Ecco quanto mi scrive padre Claudio.
I padri Rogazionisti, fondati da Sant’Annibale Maria Di Francia, apostoli della preghiera per le vocazioni, si impegnano a vivere come buoni operai della messe, adoperandosi per i piccoli e poveri. Sono presenti, ad esempio, sul territorio di Napoli con una casa famiglia, ove vengono accolti minori in difficoltà, con una mensa del povero, ove due volte a settimana, ospitiamo 70/100 amici senza fissa dimora, e ogni settimana ci adoperiamo per soccorrere famiglie disagiate e diseredati della società. Oltre a tutto questo, abbiamo a Napoli, un centro di orientamento vocazionale con una quindicina di giovani e adolescenti che si impegnano a fare un percorso di discernimento vocazionale nel nostro seminario“.
Padre Claudio ci invita a sostenere le loro attività attraverso la preghiera. A parte il sostegno economico che può essere offerto al Seminario dei Padri Rogazionisti di Napoli, padre Claudio propone l'”Adozione a distanza di un seminarista” annuale.
Per saperne di più, accedendo direttamente a Giovanirog, cliccate sull’immagine.